1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

1.2 Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
Apertosi ufficialmente il 1° novembre 1814 e conclusosi con la firma dell'atto finale il 9 giugno 1815 (pochi giorni prima della battaglia di Waterloo), il congresso di Vienna fu il più importante e affollato consesso di sovrani e governanti che mai si fosse visto in Europa. I lavori si svolsero in una cornice di grande fasto e fornirono l'occasione per una lunga serie di ricevimenti, di balli e di spettacoli, che tradivano il desiderio delle corti e delle aristocrazie di dare a se stesse e agli altri il segno tangibile di un ritorno allo stile e ai modi di vita dell'ancien régime.
Al congresso intervennero più di duecento delegazioni, in rappresentanza di tutti gli Stati e staterelli d'Europa. Ma le decisioni più importanti vennero prese all'interno di un gruppo ristretto, di cui facevano parte i delegati delle quattro maggiori potenze vincitrici: il ministro degli Esteri Castlereagh per la Gran Bretagna, il diplomatico Nesselrode (affiancato, in qualche occasione, dallo stesso zar) per la Russia, il cancelliere Hardenberg per la Prussia, il ministro degli Esteri Metternich - ospite e autentico regista del congresso - per l'Austria. In questo gruppo riuscì a inserirsi anche il rappresentante della Francia sconfitta, l'anziano e abilissimo Talleyrand. Uomo di grande esperienza politica e di eccezionale opportunismo (era stato vescovo sotto l'ancien régime, deputato nelle assemblee rivoluzionarie, stretto collaboratore di Napoleone, artefice del passaggio dei poteri dall'imperatore a Luigi XVIII), Talleyrand riuscì addirittura a diventare uno dei protagonisti del congresso, sfruttando i contrasti tra i vincitori e facendo valere a vantaggio del suo paese il principio di legittimità: il principio, cioè, in base al quale dovevano essere innanzitutto restaurati i diritti "legittimi" violati dalla rivoluzione, e dunque anche quelli dei Borbone di Francia.
Era del resto interesse delle stesse potenze vincitrici fare della Francia monarchica un pilastro del nuovo equilibrio conservatore, piuttosto che rischiare, umiliandola, di creare il terreno propizio per nuovi esperimenti rivoluzionari. La Francia si vide così confermato il trattamento di favore ottenuto col primo trattato di Parigi del 30 maggio 1814. Non solo non subì alcuna amputazione rispetto alle frontiere del 1791, ma conservò alcuni territori (come Avignone e parte della Savoia) conquistati nel periodo rivoluzionario. Anche dopo l'avventura napoleonica dei cento giorni e il secondo trattato di Parigi del 20 novembre 1815 - che le costò la perdita di una parte di quei territori e il pagamento di una forte indennità - la Francia non perse la propria integrità nazionale né la posizione di rilievo che occupava nel sistema delle potenze europee. La maggiore precauzione presa dai vincitori consistette nel costruire una barriera protettiva ai confini della Francia, rafforzando gli Stati vicini, come i Paesi Bassi, il Regno di Sardegna e la stessa Prussia.
Lo scopo degli statisti riuniti a Vienna era infatti non solo quello di cancellare le conseguenze degli eventi rivoluzionari dell'ultimo venticinquennio, ma anche quello di evitare il ripetersi di simili eventi, costruendo un equilibrio il più possibile solido e duraturo. Il nuovo equilibrio - raggiunto dopo una serie di laboriosi compromessi e non senza qualche momento di tensione fra i vincitori - fu realizzato in base a criteri tipicamente settecenteschi. Intere regioni passarono da uno Stato all'altro - spesso come "compensi" per altri territori ceduti - senza il minimo riguardo per i princìpi di nazionalità o per la volontà delle popolazioni interessate. Ma questi spostamenti comportarono ugualmente, come già si è accennato, una certa razionalizzazione della geografia politica europea. Scomparvero molti residui del passato (primo fra tutti il Sacro Romano Impero che, dissolto nel 1806, non fu più ricostituito). Gli Stati si ridussero notevolmente di numero. E i maggiori fra essi si vennero avvicinando al modello dello Stato moderno, caratterizzato, se non dalla compattezza etnica, almeno dalla continuità territoriale e dall'uniformità degli ordinamenti.
I mutamenti più importanti rispetto alla situazione prerivoluzionaria si verificarono nel Centro e nel Nord dell'Europa. La Russia, che aveva dato il maggior contributo militare alla vittoria su Napoleone, si espanse verso occidente, inglobando la Bessarabia (tolta all'Impero ottomano), buona parte della Polonia (compresi alcuni territori già assegnati alla Prussia nell'ultima spartizione) e il Granducato di Finlandia, ceduto dalla Svezia. La Svezia ebbe in compenso la Norvegia, tolta alla Danimarca che fu a sua volta compensata con i ducati di Schleswig e Lauenburg.
Anche la Prussia, come la Russia, si ingrandì espandendosi verso occidente. Cedette infatti alla Russia alcune regioni polacche, ma acquistò buona parte della Sassonia (il cui sovrano era rimasto fino all'ultimo fedele a Napoleone) e una serie di territori nella zona del Reno (fra gli altri Colonia, Treviri e il bacino della Ruhr) che si sarebbero poi rivelati di eccezionale importanza economica. Il regno degli Hohenzollern vide così accentuato il suo carattere di Stato nazionale (anche se privo di continuità territoriale) e acquistò una netta preminenza nell'area dei paesi di lingua tedesca. Questi si ridussero drasticamente di numero (da 360 a 39, comprese la Prussia e l'Austria) e furono riuniti in una Confederazione germanica, la cui presidenza era tenuta dall'imperatore d'Austria.
L'Impero asburgico - nonostante avesse visto ridimensionato, con le guerre napoleoniche, il suo ruolo di grande potenza - si affermò, sotto l'abile guida del Metternich, come il fulcro dell'equilibrio continentale e uscì dal congresso più forte e più compatto, pur conservando il suo carattere di Stato plurinazionale. La perdita del Belgio e del Lussemburgo che, uniti all'Olanda, formarono il Regno dei Paesi Bassi, fu compensata dall'acquisto del Veneto (che fu unito alla Lombardia nel Regno Lombardo-Veneto) e dal riconoscimento di un ruolo egemone sull'intera penisola italiana.
Quanto all'Italia, essa fu riportata, con poche varianti, alla situazione precedente alle guerre napoleoniche. La maggiore novità, oltre alla scomparsa delle antiche repubbliche di Genova, Venezia e Lucca, era appunto il rafforzamento dell'egemonia austriaca. Un'egemonia ottenuta non solo con la sovranità sul Lombardo-Veneto (che aveva una teorica autonomia amministrativa, mentre il Trentino e l'Istria dipendevano direttamente da Vienna), ma anche attraverso una serie di legami militari e dinastici con gli altri Stati della penisola. Sul trono granducale di Toscana era tornato Ferdinando III di Asburgo-Lorena, fratello di Francesco I d'Austria. A una figlia dello stesso Francesco I, l'ex imperatrice dei francesi Maria Luisa, fu assegnato a titolo vitalizio il Ducato di Parma e Piacenza, mentre il Ducato di Modena e Reggio andò a Francesco IV d'Asburgo-Este. Il Regno di Napoli - ricostituito sotto la dinastia dei Borbone e ribattezzato nel 1816 Regno delle due Sicilie - era legato all'Austria da un trattato di alleanza militare. Anche lo Stato pontificio, reintegrato nei suoi vecchi confini, dovette consentire all'Austria di mantenere guarnigioni a Ferrara e a Comacchio. L'unico fra gli Stati italiani a mantenere una certa autonomia rispetto all'Impero asburgico era il Regno di Sardegna, ingranditosi con l'acquisto di alcuni territori della Savoia e soprattutto di una regione ricca e popolosa come la Liguria.
Nessun mutamento di rilievo rispetto al periodo prenapoleonico si ebbe nella penisola iberica, dove furono naturalmente restaurate le monarchie di Spagna e Portogallo, né nei Balcani, dove l'Impero ottomano conservò i suoi territori, salvo le isole Ionie che furono affidate in protettorato alla Gran Bretagna. Quest'ultima, grazie anche all'acquisto dell'importantissima base di Malta (oltre che al possesso di Gibilterra), rafforzò così la sua presenza nel Mediterraneo.
In generale, la Gran Bretagna - che pure era stata l'anima di tutte le coalizioni antifrancesi e aveva sostenuto il maggior peso finanziario delle guerre contro Napoleone - non accampò pretese territoriali sul continente. Si preoccupò piuttosto di assicurare in Europa un equilibrio tale da impedire l'emergere di nuove ambizioni egemoniche, oltre che di consolidare la sua posizione di massima potenza marittima e di ampliare il suo impero coloniale mantenendo alcune conquiste effettuate a spese della Francia e dell'Olanda. Particolarmente importante fu l'acquisto del Capo di Buona Speranza e dell'isola di Ceylon, entrambi già colonie olandesi, in posizione strategica per il controllo delle rotte asiatiche e per la difesa dei già vasti possedimenti detenuti dalla Gran Bretagna in India.
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