18.10 Sommario
Tra l'ultimo decennio dell'800 e i primi anni del '900 si delineò un mutamento nelle alleanze che segnò la crisi del sistema bismarckiano. Attraverso l'alleanza tra Francia e Russia, l'"Intesa cordiale" franco-inglese, l'accordo anglo-russo sulle questioni asiatiche, si venne a costituire uno schieramento - poi detto Triplice intesa - contrapposto alla Triplice alleanza e di questa potenzialmente più forte.
In Francia, alla fine del secolo, restavano forti le correnti contrarie alle istituzioni repubblicane. Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, queste correnti si coagularono intorno al caso del capitano Dreyfus (un ufficiale ebreo ingiustamente condannato per spionaggio) che divenne simbolo della spaccatura dell'opinione pubblica, divisa tra innocentisti e colpevolisti. Le forze progressiste ebbero infine una vittoria sul piano elettorale, che diede inizio a un periodo di governi a direzione radicale.
A cavallo fra i due secoli la politica inglese fu dominata dalla coalizione tra conservatori e "unionisti", che cercarono di unire a una politica imperialistica una certa dose di riformismo sociale. Il successo dei liberali (1906) segnò un mutamento politico in senso progressista che trovò il suo momento più importante nella battaglia per la riduzione dei poteri della Camera dei Lords. Contemporaneamente cresceva, a scapito dei liberali, la rappresentanza parlamentare dei laburisti.
Il "nuovo corso" di Guglielmo II non segnò, al di là dell'allontanamento di Bismarck (1890), un effettivo mutamento di indirizzi: la più aggressiva politica estera della Germania guglielmina rafforzava, anzi, la tradizionale alleanza tra grande industria, aristocrazia terriera e vertici militari, e finiva con l'ottenere l'appoggio di tutte le forze politiche, socialdemocratici esclusi. La Spd confermava la sua grande forza, cui si accompagnava però un sostanziale isolamento.
Nell'Impero asburgico lo sviluppo economico rimase limitato ad alcune aree; il sistema politico e la struttura sociale delle campagne erano caratterizzati da un sostanziale immobilismo. Il più grave problema per la monarchia era rappresentato dalle agitazioni autonomistiche delle varie nazionalità, anzitutto degli slavi.
Grazie all'intervento diretto dello Stato e all'afflusso di capitali stranieri si verificò, nella Russia degli anni '90, un primo decollo industriale. Si trattò di uno sviluppo fortemente concentrato (dal punto di vista geografico e per dimensione di imprese); la società russa rimaneva però fortemente arretrata. Tutte le sue contraddizioni si rivelarono nella rivoluzione del 1905. Ristabilito l'ordine e svuotato l'esperimento parlamentare della Duma, fu varata dal primo ministro Stolypin una riforma agraria non in grado, tuttavia, di risolvere gli enormi problemi delle campagne.
Il decennio precedente la prima guerra mondiale vide un acuirsi dei contrasti internazionali. Dalle due crisi marocchine (1905 e 1911) la Germania uscì sconfitta, mentre la Francia ottenne infine un protettorato sul Marocco. Più gravi furono gli avvenimenti nella penisola balcanica. L'annessione della Bosnia-Erzegovina (1908) da parte dell'Austria, la guerra italo-turca (1911), le due guerre balcaniche (1912-13) segnarono un profondo rivolgimento degli equilibri in questa area. La Turchia - dove nel 1908 si era verificata la rivoluzione dei "giovani turchi" - veniva definitivamente estromessa dall'Europa, mentre si faceva sempre più acuto il contrasto tra Austria e Serbia (protetta dalla Russia).
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