2.2 Le società segrete
Dal momento che in quasi tutti i paesi europei l'espressione del dissenso politico era impedita, o gravemente limitata, la lotta per l'affermazione degli ideali liberali, democratici e nazionali tendeva ad assumere forme illegali e clandestine. Sette e società segrete - già ampiamente diffuse nel periodo napoleonico - divennero così nell'età della Restaurazione il principale strumento di lotta politica. Gli stessi legittimisti reazionari se ne servirono ampiamente (soprattutto in Francia coi Cavalieri della fede e in Italia con le Amicizie cristiane) per combattere più efficacemente i loro avversari e per meglio condizionare le corti e i governi.
Più numerose e importanti erano però le sette di tendenza democratica o liberale. Alcune di esse traevano origine e ispirazione dalla Massoneria, la più antica fra le società segrete, nata nel Medioevo come corporazione di mestiere e diventata nel '700 un centro di diffusione degli ideali laici e illuministi. Alla massoneria era in qualche modo collegata la più importante e la più diffusa fra le sette attive nell'età della Restaurazione: la
Carboneria, presente soprattutto in Italia e in Spagna. I carbonari - che riprendevano i loro simboli e i loro complicati rituali dal lavoro, appunto, dei carbonai (come i massoni da quello dei muratori) - ispiravano per lo più la loro azione a ideali di costituzionalismo e di liberalismo moderato. Altre associazioni - come quella dei Comuneros spagnoli, o quelle degli Adelfi e dei Filadelfi, diffuse soprattutto in Francia e in Italia settentrionale - avevano invece un orientamento spiccatamente democratico.
Ma i confini fra le società segrete erano spesso abbastanza incerti: sia perché le diverse associazioni erano unite fra loro per mille fili; sia perché la struttura verticistica e rigorosamente clandestina delle organizzazioni (i cui aderenti erano per lo più tenuti all'oscuro sia del contenuto completo del programma sia dell'identità dei capi) favoriva la coesistenza nella stessa setta di diversi progetti politici, corrispondenti ai diversi gradi di iniziazione. Poteva accadere, ad esempio, che le rivendicazioni costituzionali agitate dai militanti dei gradi inferiori fossero considerate dai gradi superiori come una tappa intermedia sulla via dell'instaurazione della repubblica democratica; e che vi fossero nuclei ancor più ristretti (come la società dei Sublimi maestri perfetti, fondata da Filippo Buonarroti) che si proponevano come fine ultimo la "legge agraria" e la "comunione dei beni", ossia ciò che allora si intendeva per socialismo. Attraverso questo meccanismo iniziatico, uomini come Buonarroti - che era stato seguace di Babeuf e aveva partecipato, nel 1796, alla "congiura degli eguali" - riuscirono a collegare l'attività di sette diverse, anche in diversi paesi, e a esercitare una certa influenza sulle società di orientamento moderato, come la Carboneria.
A prescindere dai fini che si proponevano, le società segrete poggiavano tutte su una base piuttosto ristretta: pochissimi gli artigiani e in genere i popolani, qualche membro dell'aristocrazia liberale, qualche esponente della borghesia del commercio e delle professioni, ma soprattutto intellettuali, studenti e militari. Furono i militari - in particolare gli ufficiali e i sottufficiali formatisi nel periodo napoleonico - a fornire alle sette i nuclei più preparati e intraprendenti: i soli che, disponendo di una forza armata, fossero in grado di minacciare seriamente la stabilità di troni e governi. Furono i militari a dare inizio alla prima ondata rivoluzionaria che scosse l'Europa all'inizio degli anni '20.
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