4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
4.1 La seconda ondata rivoluzionaria
Fra il 1830 e il 1831, l'Europa fu attraversata da una nuova ondata rivoluzionaria, simile per molti aspetti a quella cominciata dieci anni prima. Simile fu l'ispirazione ideale dei moti e simili furono le forze che se ne fecero promotrici, anche se diversi furono i paesi interessati. Nel complesso, i moti del 1830-31 furono meno estesi e meno violenti di quelli del '20-'21. Ma ebbero conseguenze più profonde e durature. Ciò accadde perché il primo e più importante movimento insurrezionale ebbe luogo in Francia, ossia nel paese che aveva rappresentato il maggior centro di irradiazione delle ideologie rivoluzionarie (e proprio per questo costituiva uno dei punti-cardine dell'equilibrio uscito dal congresso di Vienna); e soprattutto perché questo moto si concluse con un sostanziale successo: cioè con la cacciata della dinastia dei Borbone.
Le speranze dei democratici, che avevano puntato su una ripresa in grande stile della rivoluzione su scala continentale, furono presto deluse dall'indirizzo moderato assunto dal nuovo regime francese. Ma il colpo subito dall'assetto conservatore europeo fu ugualmente durissimo. L'equilibrio sancito dal congresso di Vienna - che si fondava sulla solidarietà di fondo fra tutte le monarchie del continente e aveva il suo perno nell'Impero asburgico - ne uscì definitivamente spezzato, per dar luogo a un nuovo equilibrio, che vedeva l'asse delle "monarchie liberali" contrapposto a quello degli imperi autoritari dell'Europa centro-orientale. Col 1830, dunque, la stessa età della Restaurazione poteva dirsi conclusa.
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