17.5 Gli eserciti di massa
Un contributo notevole allo sviluppo della società di massa venne anche dalle riforme degli ordinamenti militari che furono realizzate in tutta Europa - con l'unica significativa eccezione della Gran Bretagna - a partire dagli anni '70, sotto la spinta dell'impressione suscitata dalla sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana. Il principio su cui si fondavano queste riforme era quello del servizio militare obbligatorio per la popolazione maschile, ossia la trasformazione degli eserciti a lunga ferma, composti in pratica da professionisti, in eserciti a ferma più o meno breve formati da "cittadini in armi".
All'attuazione di tale principio - che aveva origine dalle innovazioni introdotte in questo campo dalla Rivoluzione francese e dalla loro successiva applicazione in Prussia dopo il 1814 - si opponevano però due ostacoli. Il primo era di carattere economico, in quanto le risorse finanziarie degli Stati non erano sufficienti a mantenere, armare e addestrare per un congruo numero di anni (almeno tre) tutti gli uomini giudicati abili: da qui la permanenza di criteri di scelta arbitrari, basati sul privilegio economico (la possibilità di comprare l'esonero versando una tassa o pagando un sostituto) o addirittura affidati alla sorte. Il secondo ostacolo era di natura politica. Come e per quanto tempo le classi dirigenti moderate avrebbero potuto negare il diritto di voto a coloro ai quali lo Stato chiedeva di mettere a repentaglio la propria vita? E perché i governi avrebbero dovuto addestrare all'uso disciplinato della forza quelle masse potenzialmente rivoluzionarie - l'eco della Comune parigina, e anche del '48, era ancora vivissima - che avrebbero così potuto minacciarli con maggior possibilità di successo? Tanto più che i ceti borghesi mostravano, col ricorso all'esonero, una diffusa riluttanza a sottostare alla dura condizione del soldato: e dunque la truppa era nella quasi totalità di estrazione popolare, soprattutto contadina.
Alcuni potenti fattori spingevano però per la trasformazione degli eserciti. Uno era di carattere politico-militare: senza la disponibilità di grandi masse non era possibile avere un esercito in grado di assolvere quella funzione deterrente che ne faceva uno strumento indispensabile anche in tempo di pace. Un altro elemento favorevole era dato dal fatto che la tecnologia e l'industria consentivano la produzione in serie di armi, munizioni ed equipaggiamenti in misura tale da coprire le esigenze di grandi eserciti, mentre lo sviluppo delle ferrovie offriva a questi eserciti la possibilità di spostamenti veloci, riducendo di molto i tempi di mobilitazione, di radunata e di schieramento. A tutto ciò vanno aggiunte le pressioni esercitate sui governi dai gruppi industriali interessati alle forniture militari. Fra il 1870 e il 1914, l'impegno crescente di governi e Stati maggiori nell'organizzare la mobilitazione e l'armamento di grandi quantità di coscritti non solo rese possibile la nascita dei moderni eserciti di massa che sarebbero stati i protagonisti del primo conflitto mondiale, ma servì anche ad estendere la capacità di controllo dei poteri statali sulla società civile.
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