1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

30.7 Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
Diversamente dagli altri paesi belligeranti, gli Stati Uniti si trovarono, alla fine della guerra, ad affrontare un problema non di ricostruzione (in quanto il loro territorio non era stato toccato dalle distruzioni belliche), ma di riconversione; il sistema economico americano, indirizzato negli ultimi anni alla produzione bellica e da questa straordinariamente stimolato (nel '45, rispetto al '39, la produzione era raddoppiata, la disoccupazione scomparsa, il reddito nazionale aumentato del 75%), doveva essere riorientato a scopi di pace, pur tenendo conto delle accresciute responsabilità mondiali degli Usa.
A guidare il paese in questa nuova fase fu, come già si è detto, Harry Truman. Dotato di notevoli capacità decisionali, concreto, fiero della sua qualità di "uomo comune", Truman non ebbe però né l'ampiezza di visione né il carisma del suo predecessore. Sul piano interno, il suo programma di Fair Deal (letteralmente "giusto patto"), che si proponeva di portare avanti la politica riformista rooseveltiana, si realizzò solo in parte a causa delle resistenze del Congresso, a maggioranza repubblicana, e dei democratici del Sud, contrari all'integrazione razziale. L'abolizione, seguita alla fine della guerra, dei controlli sulle attività industriali e il forte deficit del bilancio statale (gravato dalle spese militari e da quelle per gli aiuti all'estero) provocarono inoltre un sensibile aumento del costo della vita. Ne seguì un'ondata di rivendicazioni salariali e di agitazioni operaie, cui il Congresso rispose adottando nel 1947, contro il volere del presidente, il Taft-Hartley Act, una legge di impronta conservatrice e antisindacale che limitava la libertà di sciopero nelle industrie di interesse nazionale. Le conquiste fondamentali del New Deal vennero comunque salvaguardate; si ebbe anzi - soprattutto dopo la rielezione di Truman nel '48 - un certo incremento dei programmi di assistenza sociale. Ma la spinta ideologica dell'età rooseveltiana appariva ormai esaurita, sia per il venir meno delle condizioni economico-sociali che l'avevano originata, sia per il clima di mobilitazione e di contrapposizione che si accompagnò alla guerra fredda.
Soprattutto a partire dal '49 - in coincidenza con l'esplosione dell'atomica sovietica - si scatenò negli Stati Uniti una campagna anticomunista che prese la forma di una vera e propria caccia alle streghe e che ebbe il suo principale ispiratore nel senatore repubblicano Joseph McCarthy (donde l'espressione "maccartismo", con cui fu designato il fenomeno). Nel 1950, il Congresso adottò l'Internal Security Act (legge per la sicurezza interna), che costituì lo strumento giuridico per epurare o emarginare quanti, nella pubblica amministrazione o nel mondo della cultura e dello spettacolo, fossero sospettati di filocomunismo o di simpatie di sinistra. Gli eccessi del maccartismo si protrassero fino al 1955, quando le accuse indiscriminate del senatore, che commise l'errore di attaccare persino l'esercito, si ritorsero contro di lui, costringendolo a uscire di scena dopo un biasimo formale del Senato.
Se negli Stati Uniti il progressismo degli anni '30 appariva definitivamente tramontato, sull'altra sponda dell'Atlantico spirava, nell'immediato dopoguerra, un vento di trasformazione, presto bloccato, però, dalle tensioni della guerra fredda. A parte i casi della Spagna e del Portogallo, ancora retti da regimi autoritari, in tutta l'Europa occidentale la fine della guerra si accompagnò a una forte spinta in senso democratico e riformista: governi a guida socialista in Gran Bretagna e nei paesi scandinavi, governi di coalizione con la partecipazione delle sinistre in Italia e in Francia (dove vennero varate nuove costituzioni), vaste riforme economiche e sociali.
Il caso più emblematico fu quello dell'Inghilterra, dove nelle elezioni del luglio 1945 Churchill fu inaspettatamente battuto dai laburisti di Clement Attlee. Il nuovo governo nazionalizzò la Banca d'Inghilterra, le industrie elettriche e carbonifere, la siderurgia e i trasporti; introdusse il salario minimo e il Servizio sanitario nazionale, che prevedeva la completa gratuità delle prestazioni mediche; riformò in senso progressivo la fiscalità ed estese il sistema di sicurezza sociale. Complessivamente furono gettate le basi di uno "Stato del benessere" (Welfare State) che aveva l'ambizione di assistere il cittadino "dalla culla alla tomba". Queste riforme - che si ispiravano in parte a quelle realizzate dai governi socialdemocratici in Svezia negli anni '30 e che avrebbero a loro volta costituito un modello poi applicato in molti paesi dell'Occidente industrializzato - furono però attuate in un momento di difficile congiuntura economica. Esse comportarono per la popolazione anche dei notevoli sacrifici: il che favorì, nel '51, il ritorno al potere dei conservatori.
In Francia nazionalizzazioni e programmi di sicurezza sociale furono varati dal governo provvisorio presieduto da De Gaulle fra il '44 e il '45 e dai successivi ministeri di coalizione basati sull'accordo fra i tre partiti di massa: il Partito comunista, la Sfio e il Movimento repubblicano popolare, di ispirazione democratico-cristiana, tutti usciti rafforzati dalle prime elezioni postbelliche (ottobre '45) a spese dei radicali e delle vecchie formazioni moderate. Nel 1946 fu varato un piano quadriennale (piano Monnet) che contemperava un'ispirazione liberista di fondo con aspetti di carattere riformatore e dirigistico. Sempre nel '46, un'Assemblea costituente eletta in giugno elaborò una nuova costituzione di stampo democratico-parlamentare. De Gaulle, che avrebbe preferito un sistema presidenziale con un esecutivo forte, fondò nel '47 un proprio movimento, il Raggruppamento del popolo francese, che aveva come obiettivo principale proprio la riforma della costituzione. In quello stesso anno, e precisamente in maggio, l'alleanza fra i tre partiti di massa si ruppe in seguito ai contrasti fra i comunisti e le altre forze della coalizione: contrasti che traevano origine da questioni di politica sindacale, ma in realtà riflettevano le tensioni della guerra fredda. Da allora si succedettero numerosi governi, tutti fondati su laboriosi accordi fra i socialisti e i partiti di centro e tutti caratterizzati da una notevole instabilità. L'instabilità sarebbe stata da allora il male cronico della Quarta Repubblica, così come lo era stata della Terza.
Paradossalmente, furono proprio la Germania e il Giappone - ossia i due paesi che più avevano subito il peso della sconfitta e si trovavano sottoposti alla tutela dei vincitori - a riprendersi più rapidamente dai traumi della guerra e a dare le migliori prove di vitalità economica e di stabilità politica. Alla fine della guerra la Germania si trovava in una situazione disastrosa da tutti i punti di vista. Molte fra le maggiori città erano state distrutte dai bombardamenti, le vie di comunicazione erano inservibili, la popolazione era ridotta alla fame, l'economia era in completo collasso. Il drastico ridimensionamento territoriale subito a est (con la perdita della Prussia orientale, della Slesia, della Pomerania e dei Sudeti) fece inoltre affluire entro i nuovi confini quasi 10 milioni di profughi, costretti ad abbandonare i paesi d'origine. Solo nel '49 (30.5) la Germania aveva recuperato una teorica sovranità nazionale, ma aveva contemporaneamente perso la sua unità ed era stata divisa in due Stati retti da regimi diversi.
In queste condizioni drammatiche, l'economia tedesca diede prova ancora una volta di eccezionali capacità di recupero. Ma, mentre nella zona orientale la ripresa fu frenata dal peso delle riparazioni imposte dall'Urss e dalla forzata collettivizzazione dell'apparato produttivo, la Germania Ovest fu favorita dalla stretta integrazione nel blocco occidentale. Gli Stati Uniti intendevano fare della Repubblica federale non solo un bastione avanzato dello schieramento atlantico, ma anche una sorta di vetrina del benessere "capitalistico", contrapposto al modello "spartano" dei paesi dell'Est. Rinunciarono perciò alle riparazioni di guerra loro dovute e consentirono alla Germania Ovest di beneficiare degli aiuti del piano Marshall. Stimolata dalla politica di rilancio degli investimenti messa in atto dal governo, la macchina produttiva tedesco-occidentale riprese a girare a pieno ritmo: il prodotto nazionale era tornato già nel 1951 ai livelli del '38.
Anche nel Giappone sconfitto, i primi anni del dopoguerra videro affermarsi, per iniziativa degli occupanti americani, un modello di organizzazione politica e sociale di tipo liberale e occidentale. Sottoposto all'amministrazione del generale Mac Arthur, che agiva con poteri simili a quelli di un viceré, il paese si vide imporre, nel '46, una nuova costituzione redatta da funzionari americani, che trasformava l'autocrazia imperiale in una monarchia costituzionale e introduceva un sistema parlamentare. Sempre nel '46 fu inoltre varata una radicale riforma agraria. L'azione di rinnovamento imposta dagli Stati Uniti ebbe un effetto durevole nel rimodellare su nuove basi la realtà del paese. Tuttavia essa incontrò un freno nella necessità per gli occupanti di non indebolire troppo quei ceti conservatori su cui essi contavano per legare a sé il paese e per farne un bastione del "mondo capitalistico" in Asia. Le grandi concentrazioni industriali furono smembrate solo in minima parte. Negli anni successivi esse sarebbero diventate il principale motore di una rapidissima ripresa economica.
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