1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

28.4 Nazionalisti e comunisti in Cina
Gli eventi che sconvolsero il mondo occidentale nella prima metà del '900 (la prima guerra mondiale e la rivoluzione russa, l'ascesa dei fascismi e la seconda guerra mondiale) si ripercossero in modo decisivo anche su Cina e Giappone, entrambi coinvolti in profondi processi di trasformazione ed entrambi destinati a giocare un ruolo di primo piano nella seconda metà del secolo. Ma, mentre il Giappone negli anni fra i due conflitti mondiali confermò e rafforzò il suo ruolo di potenza imperialista, economicamente forte e militarmente aggressiva, la Cina fu lacerata e paralizzata da una lunga e sanguinosa guerra civile.
Il regime autoritario imposto dal generale Yuan Shi-kai nel 1913, due anni dopo la proclamazione della Repubblica (19.3), non riuscì ad assicurare al paese tranquillità e unità. Al contrario, venuto meno il collante costituito dal pur screditato potere imperiale, la Cina precipitò in una situazione di semianarchia. Il governo - soprattutto dopo la morte di Yuan Shi-kai nel 1916 - non aveva forza sufficiente per imporre la sua autorità alle province (dove i governatori militari, i cosiddetti signori della guerra, si comportavano come capi feudali, arruolando milizie e imponendo tributi); né per opporsi alle mire egemoniche del Giappone che, entrato in guerra contro la Germania nel 1915, mirava a sostituirsi alle potenze europee nel controllo delle zone più ricche della Cina. La decisione presa dal governo nel '17 di far intervenire anche la Cina nel conflitto mondiale a fianco dell'Intesa (un intervento che ebbe peraltro un valore poco più che simbolico) non servì a mutare la situazione. Alla conferenza della pace - cui pure partecipò come Stato vincitore - la Cina fu anzi umiliata dalle grandi potenze occidentali che riconobbero al Giappone il diritto di subentrare alla Germania sconfitta nel controllo economico della regione dello Shantung.
Questa ennesima umiliazione - che significava per la Cina la conferma di una condizione di sovranità limitata - ebbe l'effetto di risvegliare l'agitazione nazionalista, che si raccolse ancora una volta attorno al Kuomintang e al suo leader Sun Yat-sen, tornato nel frattempo dall'esilio, ed esplose, nel maggio 1919, in una serie di dimostrazioni di protesta iniziate nelle università e poi propagatesi in tutte le grandi città.
Alla base di queste agitazioni c'era l'alleanza, già operante nella rivoluzione del 1911, fra la gioventù intellettuale, la nascente borghesia industriale e commerciale insofferente dell'invadenza straniera e quei nuclei di classe operaia che si erano formati nelle regioni più soggette alla penetrazione del capitale straniero. Comune a queste forze era la lotta contro l'imperialismo delle grandi potenze; e comune era anche l'avversione all'inetto governo centrale e ai "signori della guerra", l'uno e gli altri espressione della vecchia classe dirigente di estrazione terriera che dominava nelle campagne. La lotta intrapresa contro il governo da Sun Yat-sen, che nel '21 formò un proprio governo a Canton, ebbe così l'appoggio del Partito comunista cinese, fondato, sempre nel '21, da un gruppo di intellettuali (fra i quali il giovane Mao Tse-tung), per lo più passati attraverso l'esperienza nazionalista e successivamente influenzati dall'esempio della rivoluzione russa. Anche l'Unione Sovietica - che allora si proponeva come un modello per i paesi in lotta contro l'imperialismo occidentale - sostenne attivamente la causa di Sun Yat-sen (in omaggio alla strategia che prescriveva l'appoggio del movimento operaio alle borghesie nazionali impegnate nei movimenti di liberazione dal colonialismo), inviò aiuti economici e militari al governo di Canton e indusse addirittura il Partito comunista ad aderire in blocco al Kuomintang (conservando però la sua struttura organizzativa).
L'alleanza fra nazionalisti e comunisti non sopravvisse però alla morte, nel 1925, di Sun Yat-sen. Il suo successore Chang Kai-shek, esponente dell'ala moderata del Kuomintang, era molto meno aperto alle istanze di riforma sociale e molto più diffidente nei riguardi dei comunisti, i cui progressi suscitavano crescente preoccupazione nei ceti borghesi. I contrasti cominciarono a manifestarsi nel '26, quando Chang Kai-shek, alla testa di un nuovo esercito, iniziò la campagna per riunificare il paese e scacciare il governo "legale" di Pechino (ancora riconosciuto dalle potenze occidentali); ed esplosero l'anno successivo, quando questa campagna aveva già conseguito una serie di decisivi successi. Nell'aprile 1927 a Shangai, massimo centro industriale cinese e roccaforte dei comunisti, le milizie operaie che da sole avevano liberato la città e non intendevano deporre le armi furono affrontate e sconfitte dalle truppe di Chang Kai-shek. In dicembre un'insurrezione operaia a Canton fu repressa in un bagno di sangue. Il Partito comunista fu messo fuori legge e molti dirigenti furono incarcerati.
Dopo aver stroncato l'opposizione operaia e aver condotto a termine vittoriosamente la lotta contro il governo di Pechino (la capitale fu conquistata nel giugno '28), Chang Kai-shek cercò di riorganizzare l'economia e l'apparato statale secondo modelli "occidentalisti" (ma fortemente venati di autoritarismo). Il suo progetto però si scontrava contro l'obiettiva difficoltà di controllare un paese immenso e profondamente diviso. Da un lato c'erano i comunisti che, sconfitti nelle città, cominciarono a organizzare "basi rosse" nelle campagne, rimaste fin allora estranee al processo rivoluzionario. Dall'altro sopravvivevano in alcune province le velleità autonomiste dei "signori della guerra", aiutati dal Giappone che non aveva rinunciato ai suoi progetti di espansione ed era ostile al consolidamento di un forte potere statale in Cina. Nel 1931, traendo pretesto da un incidente di frontiera, i giapponesi invasero la Manciuria, una vasta regione ai confini con la Siberia, da tempo oggetto delle loro mire, e vi crearono uno Stato-fantoccio, il Manchu-kuo, che avrebbe dovuto servire da base per un'ulteriore espansione sul continente.
L'inerzia manifestata nell'occasione dal governo di Chang e lo scarso appoggio ad esso fornito dalle potenze occidentali (la Società delle nazioni si limitò a una platonica condanna dell'aggressione) diedero nuovo spazio all'azione dei comunisti, che sempre più potevano presentarsi come i soli autentici difensori degli interessi nazionali. Decisiva per le fortune del partito si rivelava frattanto la strategia contadina impostata soprattutto da Mao Tse-tung: una strategia che individuava nelle masse rurali il vero protagonista del processo rivoluzionario, in un paese arretrato come la Cina, e rovesciava la teoria marxista ortodossa in modo ancor più radicale di quanto non avesse fatto a suo tempo Lenin. All'inizio degli anni '30, i comunisti fecero numerosi proseliti fra i contadini (delusi per la mancata attuazione della promessa riforma agraria da parte del governo di Chang), allargarono le loro basi in molte zone agricole (dove i latifondi furono espropriati e le terre distribuite fra i contadini) e fondarono addirittura una "Repubblica sovietica cinese", con centro nella regione del Kiang-si.
Costretto a combattere su due fronti, Chang Kai-shek decise di dare la priorità alla lotta contro i comunisti - anche a costo di trascurare la minaccia giapponese - e lanciò, fra il '31 e il '34, una serie di sanguinose campagne militari contro le zone da loro controllate. Investiti dall'offensiva - e scarsamente appoggiati dall'Urss, che non condivideva la strategia maoista e tendeva invece a mantenere rapporti con la Repubblica "borghese" di Chang - i comunisti dovettero abbandonare molte delle loro posizioni. Nell'ottobre del '34 circa 100.000 comunisti accerchiati nello Hunan, nel Sud del paese, decisero di evacuare quella zona e di trasferirsi nella regione settentrionale dello Shanxi, giudicata meglio difendibile. Ne giunsero a destinazione meno di 10.000, dopo una marcia durata un anno e lunga 10.000 chilometri attraverso l'interno della Cina. Con quella che sarebbe poi passata alla storia e all'epopea rivoluzionaria come la lunga marcia Mao Tse-tung, ormai leader incontrastato del partito, riuscì comunque a salvare il nucleo dirigente comunista e a ricostituire la sua "Repubblica sovietica" proprio nelle zone in cui più forte era la minaccia giapponese.
Quando, nel '36, Chang Kai-shek decise di lanciare una nuova campagna di annientamento contro i comunisti, dovette scontrarsi con l'aperta dissidenza di una parte dell'esercito, che chiedeva la fine della guerra civile e l'unione di tutte le forze nazionali contro l'aggressione giapponese. Si giunse così, all'inizio del '37, a un accordo stipulato sotto gli auspici dell'Urss fra comunisti e nazionalisti, con cui le due parti si impegnavano a costituire un fronte unito (una specie di Fronte popolare in edizione cinese) contro l'imperialismo straniero. Ma nell'estate di quello stesso 1937, prima che il difficile accordo potesse dare i suoi frutti, i giapponesi sferrarono un attacco in forze contro l'intero territorio cinese. La resistenza fu questa volta accanita, sia da parte dell'esercito regolare sia da parte dei guerriglieri-contadini organizzati dai comunisti. Ma non bastò a impedire che i giapponesi proseguissero la loro sistematica avanzata. Nell'estate del '39, dopo due anni di guerra, il Giappone controllava buona parte della zona costiera, tutto il Nord-est industrializzato e quasi tutte le città più importanti (fra cui Nanchino, dove fu installato un governo collaborazionista). Ma a questo punto le vicende della guerra cino-giapponese cominciarono a intrecciarsi con quelle del secondo conflitto mondiale che stava allora scoppiando in Europa.
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