1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

6.6 Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
Nel corso degli anni '40, in coincidenza con i fenomeni appena osservati di relativo risveglio dell'economia e della società civile, il dibattito politico italiano si allargò e si arricchì di nuove voci. La principale novità di questi anni fu l'emergere di un orientamento moderato, che si differenziava nettamente sia dal tradizionalismo conservatore e legittimista sia dal radicalismo repubblicano di Mazzini e cercava per il problema italiano soluzioni gradualistiche e indolori: tali da non comportare l'uso della violenza e lo scontro con le autorità costituite. La base principale del pensiero moderato stava nel tentativo di conciliare la causa liberale e patriottica con la religione cattolica - vista come il più importante fattore di unità della nazione italiana - e col magistero della Chiesa di Roma.
Una corrente cattolico-liberale esisteva in Italia fin dagli anni della Restaurazione; e aveva i suoi esponenti più illustri in Alessandro Manzoni e nel filosofo trentino Antonio Rosmini, fautore di una riforma interna alla Chiesa, pur nel solco dell'ortodossia cattolica. Su posizioni analoghe erano quegli intellettuali toscani - Gino Capponi, Raffaello Lambruschini, Bettino Ricasoli - che si erano formati attorno all'"Antologia" di Vieusseux. La condanna papale del 1832 (5.6), per quanto fosse rivolta soprattutto contro il gruppo francese dell'"Avenir", si ripercosse anche sul cattolicesimo liberale italiano, limitandone gli spunti più apertamente riformatori. Ma non impedì al pensiero cattolico-moderato di esprimersi per altre vie: come i romanzi, per lo più di ambiente medioevale, di Tommaso Grossi e di Cesare Cantù; o come le opere storiche del napoletano Carlo Troya e del piemontese Cesare Balbo, che rivalutavano il ruolo della Chiesa e del papato nella storia nazionale e ne esaltavano il ruolo di difensori delle "libertà d'Italia". Venne così prendendo corpo una scuola di pensiero che fu poi definita neoguelfa, con un termine tratto dalla storia medioevale, e che suscitò, per reazione, l'emergere di una corrente neoghibellina, impersonata soprattutto da due scrittori toscani di orientamento repubblicano e anticlericale: Francesco Domenico Guerrazzi e Giovanbattista Niccolini.
Il neoguelfismo conobbe il suo momento di maggior popolarità dopo il 1843, in coincidenza con l'uscita di un libro dell'abate torinese Vincenzo Gioberti, intitolato Del Primato morale e civile degli italiani. Già teologo alla corte sabauda e cappellano di Carlo Alberto, Gioberti aveva subito l'influsso di Mazzini e, a causa delle sue simpatie per la Giovine Italia, era stato costretto a emigrare in Francia dopo i moti del '33. Nell'esilio aveva abbandonato le idee mazziniane e si era riaccostato all'ortodossia cattolica, ponendosi come problema fondamentale quello di far sì che anche in Italia - come accadeva in Belgio, in Polonia, in Irlanda e nella stessa Francia - la tradizione religiosa si sposasse col sentimento nazionale.
Riprendendo da Mazzini il concetto di una speciale missione spettante al popolo italiano, Gioberti ne capovolse il significato, identificando questa missione col magistero della Chiesa. Il primato di cui parlava nel suo libro era quello che veniva all'Italia dall'essere sede del papato e dall'averne condiviso nel corso dei secoli la missione di civiltà. Gioberti era convinto che, per tornare alla glorie passate, l'Italia avesse bisogno di ampie riforme politiche e amministrative. Ma riteneva che per raggiungere questo scopo non fosse necessario puntare all'unità politica (obiettivo che peraltro giudicava irrealizzabile). La soluzione da lui proposta era una confederazione fra gli Stati italiani, fondata sull'autorità superiore del papa (che ne avrebbe assunto la presidenza) e sulla forza militare del Regno di Sardegna. Era un'ipotesi non meno utopistica di quella mazziniana, anche perché puntava su un'evoluzione liberale e nazionale della Chiesa inimmaginabile sotto il pontificato di Gregorio XVI. Ma aveva il pregio di presentare all'opinione pubblica moderata un progetto che non prevedeva rivoluzioni, si accordava col sentimento cattolico pur sempre prevalente nella borghesia italiana e soddisfaceva al tempo stesso gli ideali patriottici, dato che rivendicava all'Italia un "primato morale e civile" fra le nazioni europee.
Certo è che l'opera di Gioberti aprì una fase di intenso dibattito politico e fu seguita da una serie di altre proposte che ne riecheggiavano, pur con notevoli varianti, i temi fondamentali. Nel 1844, un anno dopo il Primato, uscì Le speranze d'Italia del piemontese Cesare Balbo, il più autorevole esponente del liberalismo moderato nel Regno sabaudo. Anche Balbo auspicava la formazione di una lega (doganale e militare) fra gli Stati italiani. Ma, realisticamente, si poneva il problema - che Gioberti aveva ignorato - della presenza dell'Impero asburgico, principale ostacolo per qualsiasi ipotesi indipendentista. Secondo Balbo, il ritiro dell'Austria dal Lombardo-Veneto - premessa essenziale per la formazione di un forte regno dell'Italia del Nord - avrebbe dovuto realizzarsi con mezzi diplomatici, assecondando la naturale tendenza dell'Impero asburgico a spostare il centro dei suoi interessi verso l'Europa orientale e a profittare della crisi dell'Impero ottomano per svolgere la sua funzione storica di baluardo della cristianità. Nel 1846 un altro piemontese, Giacomo Durando, in un libro intitolato Della nazionalità italiana, rilanciava il progetto monarchico-federalista, scartando decisamente l'idea di un'egemonia papale e ipotizzando la divisione dell'Italia in tre Stati, retti da regimi costituzionali: uno settentrionale, sotto i Savoia, uno meridionale sotto i Borbone e uno centrale sotto i Lorena (il papa avrebbe mantenuto la sovranità su Roma e sarebbe stato compensato con la cessione della Sardegna).
L'elemento comune ai progetti di Gioberti, Balbo e Durando era dunque l'ipotesi federalista, vista non solo come soluzione realistica e "ragionevole" per il problema italiano, ma anche come alternativa moderata al radicalismo unitario e repubblicano di Mazzini e dei democratici. Fu il fallimento dei moti del '45 nelle Legazioni pontificie a ispirare a Massimo D'Azeglio (un altro esponente del liberalismo moderato piemontese) il celebre opuscolo su Gli ultimi casi di Romagna, uscito all'inizio del '46: dove la dura critica al malgoverno pontificio si accompagnava alla denuncia delle iniziative insurrezionali, giudicate inutili, intempestive e in ultima analisi dannose alla causa nazionale. In alternativa, D'Azeglio indicava la via dell'impegno civile e delle riforme graduali, pur senza escludere, in prospettiva, una soluzione militare del problema italiano, affidata alle armi del Regno sabaudo.
La scelta in favore delle riforme graduali e la tendenza alle soluzioni federalistiche non erano patrimonio esclusivo della scuola moderata. Negli stessi anni in cui il neoguelfismo conosceva i suoi maggiori trionfi e i moderati piemontesi proponevano la candidatura del Regno sardo al ruolo di guida del risorgimento nazionale, una corrente federalista, democratica e repubblicana si sviluppava in Lombardia: ossia nella regione che, pur essendo soggetta direttamente a una dominazione straniera, vantava un grado di sviluppo economico e civile senz'altro superiore a quello degli Stati italiani (esclusa forse la Toscana, ma certamente compreso il Piemonte). Capofila di questa tendenza era il milanese Carlo Cattaneo, direttore dal '39 al '45 della rivista "Il Politecnico", erede di quella tradizione di pragmatismo e di riformismo che aveva le sue radici nella cultura illuminista dei Verri e dei Beccaria ed era stata tenuta viva anche negli anni della Restaurazione, grazie soprattutto all'opera di Giandomenico Romagnosi.
Come il suo maestro Romagnosi (che era stato filosofo e scienziato, economista e giurista), Cattaneo aveva interessi culturali vastissimi, orientati soprattutto verso il campo economico e sociale. E la sua stessa formazione laica e illuminista lo portava a diffidare della mistica romantica di Mazzini e dei mazziniani. D'altro canto, la profonda avversione che nutriva per il dominio austriaco non gli impediva di considerare con ostilità la prospettiva di un assorbimento del Lombardo-Veneto da parte di un Piemonte ancora assolutista e clericale. La via da lui indicata per la soluzione del problema italiano non si discostava nella sostanza da quella dei moderati, in quanto puntava sulle riforme politiche e sullo sviluppo economico all'interno dei singoli Stati (con particolare insistenza sui temi del liberismo doganale, delle vie di comunicazione e dell'istruzione pubblica). Ma molto diverso era l'obiettivo finale, che consisteva in una confederazione repubblicana, sul modello degli Stati Uniti o della Svizzera, che lasciasse ampi spazi di autonomia a tutte le istanze della vita locale e fosse la premessa per la costituzione degli Stati Uniti d'Europa.
Un altro esponente del federalismo repubblicano - anche lui milanese e anche lui allievo di Romagnosi - fu Giuseppe Ferrari. Emigrato a Parigi alla fine degli anni '30, Ferrari criticò sia il moderatismo cattolico dei neoguelfi, sia il nazionalismo unitario dei mazziniani e sostenne la necessità di inserire il moto italiano nel contesto di una rivoluzione europea che avrebbe dovuto avere il suo centro in Francia. Nell'esilio francese, Ferrari si venne inoltre accostando alle teorie socialiste (soprattutto a quelle proudhoniane) e fu tra i primi, dopo Buonarroti, a collegare strettamente la questione nazionale ai temi della questione sociale.
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