10.11 Unità italiana e unità tedesca
Nel giro di un decennio, fra il 1861 e il 1871, si conclusero i processi di unificazione italiano e tedesco. Due nazionalità da secoli divise riacquistarono una struttura statale unitaria, modificando profondamente la carta politica d'Europa e i rapporti di forza fra le potenze. In entrambi i processi la Francia, potenza egemone del continente, svolse un ruolo decisivo: come alleata nel caso italiano, come avversaria in quello tedesco. Fra le due esperienze vi sono altri punti in comune. In Italia come in Germania il conseguimento dell'unità fu reso possibile dall'esistenza di uno Stato più forte degli altri economicamente e militarmente, capace di fungere da guida e da nucleo centrale della nuova compagine statale. Nell'uno e nell'altro caso fu determinante il ruolo svolto da uomini politici di eccezionale levatura - Bismarck in Prussia, Cavour in Piemonte - che si trovarono a reggere il potere negli Stati-leader e che seppero non solo sfruttare le occasioni favorevoli, ma addirittura crearle, se necessario. Sia in Italia sia in Germania, un potente stimolo all'unificazione politica venne dalle esigenze di una borghesia in crescita, desiderosa di creare o di estendere quel mercato nazionale che era giustamente considerato una premessa indispensabile allo sviluppo economico.
Ma le analogie si fermano qui. In Italia i ceti borghesi, per quanto numericamente deboli ed economicamente meno vitali che in Germania, furono, col sostegno di ampi strati popolari urbani, gli indiscussi protagonisti della rivoluzione nazionale. In Germania la borghesia dovette subire l'iniziativa politica dei rappresentanti dell'aristocrazia terriera. In Germania l'unità fu imposta dall'alto, senza alcuna concessione alle ideologie liberal-democratiche. In Italia lo Stato nazionale nacque dalla combinazione di un'iniziativa dall'alto (la politica di Cavour e della monarchia sabauda) e di un'iniziativa dal basso (le insurrezioni nell'Italia centrale e la spedizione garibaldina nel Sud). Nell'incontro fra la componente democratica e quella moderata e dinastica, quest'ultima risultò nettamente vincente: non tanto però da impedire che la nascita dello Stato fosse in qualche modo segnata e condizionata dalle rivoluzioni democratiche che l'avevano preceduta e avevano contribuito a renderla possibile.
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