29.15 La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
A partire dal 1943, nonostante la priorità accordata al fronte europeo, gli Stati Uniti avevano iniziato una lenta riconquista delle posizioni perdute nel Pacifico, valendosi di una superiorità che si faceva sempre più netta man mano che l'industria statunitense dispiegava tutto il suo enorme potenziale. Decisivo fu soprattutto l'apporto delle grandi portaerei (capaci di trasportare fino a cinquanta apparecchi) e dei bombardieri strategici (le "superfortezze volanti") che, dalla fine del '44, cominciarono a bombardare sistematicamente il territorio nipponico. Nell'estate del '45 gli alleati, ormai liberi da impegni bellici in Europa, erano pronti a portare l'attacco nel territorio nemico. Un nemico che però continuava a combattere con eccezionale accanimento, rifiutando di arrendersi anche nelle condizioni più disperate e facendo ampio ricorso all'azione dei kamikaze, aviatori suicidi che si gettavano sulle navi avversarie con i loro aerei carichi di esplosivo.
Fu a questo punto che il nuovo presidente americano
Harry Truman (Roosevelt era morto il 12 aprile 1945) decise di impiegare contro il Giappone la nuova arma "totale", la bomba a fissione nucleare o bomba atomica, che era stata appena messa a punto da un gruppo di scienziati (
25.9) e sperimentata per la prima volta in luglio nel deserto del Nuovo Messico. La decisione di Truman serviva innanzitutto ad abbreviare una guerra che si annunciava ancora lunga e sanguinosa, ma aveva anche lo scopo di offrire al mondo (e soprattutto agli alleati-rivali sovietici) la dimostrazione della potenza militare americana. Il 6 agosto 1945, un bombardiere americano sganciava la prima bomba atomica sulla città di
Hiroshima. Tre giorni dopo l'operazione era ripetuta a
Nagasaki. In entrambi i casi le conseguenze furono spaventose: non solo per il numero dei morti (100.000 a Hiroshima, 60.000 a Nagasaki) e per la distruzione totale delle due città, ma anche per gli effetti di lungo periodo su quanti erano stati contaminati dalle radiazioni. Il 15 agosto, dopo che l'Urss aveva anch'essa dichiarato guerra al Giappone, l'imperatore Hirohito offrì agli alleati la resa senza condizioni. Con la firma dell'armistizio, il 2 settembre 1945, si concludeva così il secondo conflitto mondiale.
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