19.6 Sommario
Il primo quindicennio del '900 vide il manifestarsi dei primi segni d'un declino dell'Europa di fronte all'emergere di popoli extraeuropei. Stupì, all'epoca, soprattutto la rapida crescita della potenza giapponese, rivelatasi nella vittoria sulla Russia (1904-5).
In Cina sorse un movimento nazionalista e democratico guidato da Sun Yat-sen, eletto presidente della Repubblica dopo la rivoluzione del 1911 che rovesciò la dinastia Manciù. Successivamente le forze conservatrici ebbero il sopravvento, con ciò dando inizio a una lunga stagione di guerre civili.
Fino alla prima guerra mondiale l'imperialismo statunitense si rivolse principalmente verso l'America centrale. Ciò si manifestò soprattutto durante la presidenza di Theodore Roosevelt, nel contrasto con la Colombia per il canale di Panama. Sul piano interno, Roosevelt si caratterizzò con una politica di apertura ai problemi sociali, che contribuì alla sua grande popolarità. Le divisioni nel Partito repubblicano favorirono nel 1912 l'elezione del democratico Wilson, che riprese l'impegno sociale di Roosevelt inserendolo però in un quadro politico e ideologico assai diverso.
Nei trent'anni precedenti la prima guerra mondiale, il notevole sviluppo economico dei paesi dell'America Latina non attenuò la loro dipendenza dagli Stati industrializzati dell'Occidente. Le campagne erano dominate dal latifondo, mentre una ristretta oligarchia terriera controllava la vita sociale e politica. I maggiori mutamenti sul piano politico furono la vittoria dei radicali in Argentina e la rivoluzione messicana cominciata nel 1910 e segnata dal conflitto fra le sue varie componenti: conflitto che solo nel 1921 si sarebbe concluso con la vittoria dei democratici.
Torna all'indice