15.4 L'Africa prima della conquista
Gli sviluppi più spettacolari dell'espansione coloniale di fine '800 si ebbero nel continente africano. Nel 1870 i paesi europei ne controllavano appena un decimo: i francesi occupavano l'Algeria e il Senegal, i portoghesi l'Angola e il Mozambico, gli inglesi la Colonia del Capo (ossia la parte meridionale dell'odierna Repubblica Sudafricana). Meno di quarant'anni dopo, i possedimenti europei comprendevano più dei nove decimi del continente.
Quando gli europei procedettero alla conquista dell'Africa, ben poco restava in piedi delle antiche civiltà locali, entrate in crisi ormai da secoli per la decadenza commerciale, per le guerre e per gli effetti devastanti della tratta degli schiavi, praticata prima dagli arabi, poi, in modo più sistematico, dai primi coloni europei. La regione sahariana e quella della costa nord-occidentale - che aveva visto fiorire i grandi imperi del Ghana (IV-XI secolo) e del Mali (XII-XV secolo) - erano controllate da una serie di potentati locali e di regni musulmani con una tradizione statuale ancora viva, sebbene in declino. In queste società la dispersione tribale era compensata dall'esistenza di un forte elemento coesivo, costituito dalla religione islamica. Compattamente cristiano era invece l'Impero etiopico, il più vasto e il più solido fra gli Stati del continente.
Gli elementi di coesione politica o religiosa erano invece del tutto assenti nell'Africa centrale e meridionale, dove pure si erano sviluppate, fra il X e il XV secolo, civiltà commerciali relativamente fiorenti, soprattutto nei bacini del Congo e dello Zambesi. Quelle che restavano erano società tribali disaggregate, dedite alla caccia, alla pastorizia nomade o a un'agricoltura primitiva, dissanguate, oltre che dalla tratta degli schiavi, da terribili lotte intestine. Per avere un'idea degli effetti di queste lotte, si pensi che in soli dieci anni (fra il 1818 e il 1828) le guerre combattute dagli zulu - una popolazione guerriera che abitava la regione del Natal, nell'Africa australe - provocarono un numero di morti valutabile attorno al milione: un bilancio impressionante per un conflitto dove non si usavano fucili e cannoni, ma solo lance e frecce.
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