1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

35.10 L'Urss da Breznev a Gorbačëv
Come abbiamo già avuto modo di accennare nel corso di questo capitolo, gli anni '70 e '80 hanno visto entrare progressivamente in crisi - per fattori diversi e talora di segno opposto - quel modello di gestione dell'economia e del potere politico nato con la rivoluzione russa, che si è soliti definire "comunismo", o, con un termine entrato in voga di recente, "socialismo reale", per distinguerlo dai molti altri socialismi teorizzati o sognati, ma mai pienamente attuati, nella storia degli ultimi due secoli (p. 92). Il fenomeno ha toccato in forma più o meno acuta tutti i regimi comunisti del mondo: dalla Cina, a Cuba al Vietnam all'"eretica" Jugoslavia (che dopo la morte di Tito - 1980 - è stata travagliata da un gravissimo dissesto economico e da acuti conflitti di nazionalità). Ma la crisi ha avuto e ha il suo epicentro in Unione Sovietica, per molti anni paese guida del "campo socialista" e al tempo stesso superpotenza mondiale in condominio con gli Stati Uniti.
Per tutti gli anni '70 - gli anni del potere incontrastato di Leonid Breznev - l'Urss riuscì a mascherare i suoi gravi problemi interni con un accentuato dinamismo in politica internazionale. In questi anni lo Stato sovietico, pur essendo afflitto da notevoli difficoltà economiche, soprattutto nel settore agricolo (e costretto per questo a importare ingenti quantitativi di cereali dall'Occidente), profittò della relativa debolezza e delle incertezze di leadership degli Stati Uniti per avvantaggiarsi nella corsa agli armamenti e per allargare la sua sfera di influenza in tutti i continenti: dall'America Latina (Nicaragua) all'Africa (Etiopia, Angola, Mozambico), al Medio Oriente (nonostante lo scacco subito col passaggio dell'Egitto nel campo filo-occidentale, 35.4). Un successo effimero, e pagato a caro prezzo, fu quello ottenuto dall'Urss nel vicino Afghanistan, un tipico Stato cuscinetto situato nel cuore dell'Asia musulmana, in posizione chiave per il controllo dell'area del Golfo Persico. Per imporre nel paese, fin allora schierato su posizioni di non allineamento, un governo fedele alle loro direttive, i sovietici inviarono in Afghanistan, alla fine del '79, un forte contingente di truppe che si dovette scontrare, per quasi dieci anni, contro l'accanita resistenza dei gruppi guerriglieri islamici (sostenuti dal Pakistan, dall'Iran e anche dagli Stati Uniti): un'esperienza amara che, per il suo altissimo costo in vite umane e per le sue ripercussioni psicologiche, è stata spesso paragonata all'intervento americano in Vietnam.
Alla stagnazione economica e al rinnovato dinamismo in politica estera faceva riscontro, nell'Urss dell'età brezneviana, un'accentuazione dei tratti burocratico-autoritari del regime interno. Si inasprì, in particolare, la repressione nei confronti degli intellettuali dissidenti, molti dei quali in questo periodo furono condannati a pene detentive o internati in cliniche psichiatriche. Alcuni, fra cui il celebre scrittore Aleksandr Solženicyn, poterono emigrare in Occidente, da dove alimentarono una vivace polemica contro il regime comunista. Nel 1975 l'Urss partecipò, assieme ad altri 35 paesi, alla conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce) e ne sottoscrisse gli accordi finali che garantivano fra l'altro il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà politiche fondamentali. Il mancato rispetto di questi accordi avrebbe costituito negli anni successivi un ulteriore motivo di protesta da parte dei dissidenti e un serio ostacolo al dialogo con l'Occidente.
Una svolta radicale per l'Unione Sovietica e per l'intero mondo comunista ha avuto luogo a partire dalla metà degli anni '80. Nel 1985, dopo la morte di Breznev (1982) e dopo un breve interregno che vide salire alla guida del partito e dello Stato gli anziani Yuri Andropov e Kostantin Cernienko - entrambi deceduti per malattia poco dopo la loro ascesa al vertice - la segreteria del Pcus fu assunta da Michail Gorbačëv. Più giovane (54 anni) e più dinamico dei suoi predecessori, rappresentante di una generazione che non era stata direttamente coinvolta nello stalinismo, Gorbačëv si è subito mostrato deciso a introdurre una serie di radicali novità nel corso della politica sovietica, sia sul piano interno sia su quello internazionale.
In politica economica, il nuovo segretario ha legato il suo nome alla parola d'ordine della perestrojka (ossia "riforma"), proponendo una serie di interventi nel segno della liberalizzazione, volti a introdurre nel sistema socialista elementi di economia di mercato. Sul terreno delle istituzioni, Gorbačëv si è fatto promotore, nel 1988, di una nuova costituzione che, senza intaccare il sistema del partito unico, ha lasciato spazio a un limitato pluralismo, distinguendo più chiaramente le strutture dello Stato da quelle del partito (comunque unite al vertice nella persona del segretario-presidente). Le elezioni del congresso dei Soviet tenutesi nell'89 hanno introdotto un sistema di candidature plurime (ma sempre su lista unica) e consentito l'ingresso nel massimo organo rappresentativo di alcuni esponenti del dissenso: fra questi il fisico Andreij Sacharov, già perseguitato nel periodo brezneviano. Nel marzo '90, il congresso ha eletto a larghissima maggioranza Gorbačëv presidente dell'Urss.
Riforme economiche e liberalizzazione interna, se da un lato hanno indubbiamente giovato all'immagine dell'Urss, dall'altro hanno evidenziato e acutizzato alcune contraddizioni che erano rimaste fin allora come soffocate nella stagnazione dell'età di Breznev. I tentativi di riforma dell'economia, innestandosi su una realtà poco preparata ad accoglierli (perché ormai disassuefatta alla logica della competizione e dell'efficienza), hanno finito col suscitare non pochi malumori e con l'accentuare il dissesto di un sistema tradizionalmente inefficiente. L'apertura di nuovi spazi di dibattito politico ha messo in moto tensioni non facilmente controllabili.
Particolarmente allarmante era l'emergere di movimenti autonomisti o addirittura indipendentisti fra le popolazioni non russe già facenti parte dell'Impero degli zar e poi inglobate, spesso con mezzi coercitivi, entro i confini dell'Unione (22.7). Le prime a muoversi sono state le tre repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania) annesse all'Unione Sovietica in seguito al patto russo-tedesco dell'agosto '39 (29.1). Ma movimenti analoghi sono emersi anche nelle repubbliche caucasiche (Armenia, Georgia, Azerbaigian) e nelle regioni musulmane dell'Asia centrale. In qualche caso la tensione è esplosa in sanguinosi scontri interetnici: particolarmente gravi quelli che, nel febbraio '88, hanno opposto i cattolici armeni ai musulmani azeri (abitanti dell'Azerbaigian). Nel 1990, la stessa repubblica russa (la più grande e la più popolosa dell'Unione, guida e centro motore dell'intero sistema sovietico) ha rivendicato la propria autonomia dal potere federale e ha eletto alla propria presidenza il riformista radicale Boris Eltsin.
Ancora più importante delle riforme - che per lo più si sono dimostrate inadeguate e sono state regolarmente scavalcate dall'incalzare della crisi dell'intero sistema - è stato l'avvio di un processo di liberalizzazione interna condotto all'insegna della glasnost ("pubblicità", "trasparenza", in un senso più lato "libertà d'espressione"): un processo che ha consentito lo svilupparsi di un dibattito politico-culturale impensabile fino a pochi anni prima.
Conseguenza - e insieme presupposto - delle aperture riformiste all'interno è stato il rilancio del dialogo con l'Occidente, rimasto pressoché congelato negli anni precedenti: un rilancio imposto anche dall'incapacità del sistema sovietico di rispondere alla sfida globale lanciata dall'America di Reagan e dalla necessità di frenare la corsa agli armamenti per poter destinare maggiori risorse ai consumi individuali.
La disponibilità al negoziato di Gorbačëv ha trovato un interlocutore interessato in un Reagan desideroso di concludere in bellezza il suo mandato presidenziale e di dimostrare al mondo che l'ostentazione di forza di cui era stato protagonista (soprattutto in materia di armamenti) non portava necessariamente allo scontro, ma al contrario poteva costituire la miglior base per una nuova trattativa globale con l'Urss. Due successivi incontri fra Reagan e Gorbačëv (Ginevra, novembre '85 e Reykjavik, ottobre '86), pur non avendo raggiunto risultati conclusivi, hanno segnato la fine di una lunga stagione di incomunicabilità e inaugurato un clima più disteso nei rapporti Usa-Urss. Un terzo vertice (Washington, dicembre '87) ha portato a uno storico accordo sulla riduzione degli armamenti missilistici in Europa: un accordo che, al di là della sua limitata portata pratica, ha avuto un alto valore simbolico, perché per la prima volta prevedeva la distruzione concordata di armi nucleari. Pochi mesi dopo (aprile '88), l'Urss si è impegnata a ritirare le sue truppe dall'Afghanistan: ritiro che è stato effettivamente ultimato nel gennaio '89. Nel nuovo clima determinato dai rivolgimenti politici dell'Europa orientale, nuovi incontri al vertice fra Gorbačëv e Bush (Malta, dicembre '89 e Washington, giugno '90) hanno consentito di porre la basi per ulteriori accordi sulla riduzione degli armamenti strategici.
La rinnovata collaborazione fra le due superpotenze ha fatto nascere molte speranze sulle prospettive di un nuovo ordine internazionale basato non soltanto sull'"equilibrio del terrore". Il nuovo ordine ha avuto già un inizio di attuazione in Europa, quando a Parigi, nel novembre 1990, nell'ambito di una nuova riunione della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa (la seconda dopo quella di Helsinki del '75), i paesi della Nato e del Patto di Varsavia, con la significativa partecipazione della Germania riunificata (35.11), hanno firmato un trattato di non aggressione e di riduzione degli armamenti convenzionali. Ma anche nel resto del mondo la nuova distensione ha contribuito a un inizio di soluzione di alcuni conflitti locali (dalla guerra Iraq-Iran al conflitto fra Vietnam e Cambogia, dalle guerre civili dell'America Latina ai contrasti razziali in Sud Africa) e ha conferito maggiore efficacia alla stessa azione dell'Onu, non più paralizzata dal gioco dei veti incrociati.
Torna all'indice