1. La Restaurazione e il Romanticismo
    1. La Restaurazione e i suoi limiti
    2. Il congresso di Vienna e il nuovo assetto europeo
    3. La Santa alleanza
    4. La Restaurazione in Europa
    5. La Restaurazione in Italia
    6. Gli aspetti sociali della Restaurazione
    7. La cultura del Romanticismo
    8. Romanticismo e politica
    9. Sommario
  2. Le rivoluzioni europee degli anni '20
    1. Liberalismo, democrazia, principio nazionale
    2. Le società segrete
    3. La rivoluzione in Spagna e in Italia meridionale
    4. I moti del '21 in Piemonte
    5. Interventi militari e repressioni
    6. Il moto decabrista in Russia
    7. L'indipendenza greca
    8. Sommario
  3. America Latina e Stati Uniti
    1. Le due rivoluzioni americane
    2. L'indipendenza dell'America Latina
    3. L'America Latina dopo l'indipendenza
    4. Lo sviluppo degli Stati Uniti: la frontiera e la democrazia
    5. L'espansione territoriale degli Stati Uniti
    6. Sommario
  4. Il 1830 e il nuovo assetto europeo
    1. La seconda ondata rivoluzionaria
    2. La rivoluzione di luglio in Francia
    3. La rivoluzione di luglio e l'Europa
    4. La monarchia borghese di Luigi Filippo
    5. L'Inghilterra nell'età delle riforme
    6. Le monarchie autoritarie
    7. Gli equilibri internazionali fra il 1830 e il 1848
    8. Sommario
  5. Industrializzazione, classe operaia, socialismo
    1. L'economia europea nel primo '800: la continuità col passato
    2. I fattori dinamici
    3. L'industrializzazione dell'Europa continentale
    4. La formazione della classe operaia
    5. I nuovi sviluppi del liberalismo
    6. Cattolicesimo liberale e cattolicesimo sociale
    7. Il pensiero socialista
    8. Marx, Engels e il "Manifesto dei comunisti"
    9. Sommario
  6. Il Risorgimento italiano
    1. Risorgimento e storia d'Italia
    2. I moti del 1831
    3. Mazzini e la Giovine Italia
    4. Le iniziative mazziniane
    5. L'evoluzione degli Stati italiani
    6. Le nuove correnti politiche: moderatismo, neoguelfismo, federalismo
    7. Il biennio delle riforme (1846-47)
    8. Sommario
  7. Le rivoluzioni del 1848
    1. Una rivoluzione europea
    2. La rivoluzione di febbraio in Francia
    3. La parabola della Seconda Repubblica
    4. La rivoluzione nell'Impero asburgico
    5. La rivoluzione in Germania e l'Assemblea di Francoforte
    6. La rivoluzione in Italia
    7. La prima guerra di indipendenza
    8. Lotte democratiche e restaurazione conservatrice
    9. La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero
    10. Sommario
  8. Società borghese e movimento operaio
    1. La borghesia europea
    2. Ottimismo borghese e cultura positiva
    3. Lo sviluppo economico
    4. La rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di comunicazione
    5. La città moderna
    6. Il mondo delle campagne
    7. Il proletariato urbano
    8. Il movimento operaio dopo il '48
    9. Marx e "Il Capitale"
    10. L'Internazionale dei lavoratori
    11. Bakunin, Marx e la crisi dell'Internazionale
    12. Il mondo cattolico di fronte alla società borghese
    13. Sommario
  9. La lotta per l'egemonia continentale e l'unità tedesca
    1. La crisi dell'equilibrio europeo
    2. L'Inghilterra liberale
    3. La Russia di Alessandro II
    4. L'Impero asburgico
    5. La Francia del Secondo Impero
    6. Le guerre di Napoleone III
    7. L'ascesa della Prussia
    8. Bismarck e la guerra austro-prussiana
    9. La guerra franco-prussiana e l'unificazione tedesca
    10. La Comune di Parigi
    11. Sommario
  10. L'unità d'Italia
    1. La seconda restaurazione
    2. L'esperienza liberale in Piemonte
    3. Cavour
    4. Il Piemonte di Cavour: l'evoluzione politica e lo sviluppo economico
    5. La ripresa dell'azione mazziniana
    6. Il fallimento dell'alternativa repubblicana
    7. La diplomazia di Cavour e l'alleanza con la Francia
    8. La seconda guerra di indipendenza
    9. Garibaldi e la spedizione dei Mille
    10. L'intervento piemontese e i plebisciti
    11. Unità italiana e unità tedesca
    12. Sommario
  11. L'Italia unita: Stato e società nell'età della Destra
    1. L'Italia nel 1861
    2. La classe dirigente: Destra e Sinistra
    3. Lo Stato accentrato, il Mezzogiorno, il brigantaggio
    4. La politica economica: i costi dell'unificazione
    5. La questione romana e la terza guerra di indipendenza
    6. Roma capitale
    7. Declino e caduta della Destra storica
    8. Sommario
  12. I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone
    1. L'Europa centro del mondo
    2. Sviluppo economico e fratture sociali negli Stati Uniti
    3. La guerra di secessione e le sue conseguenze
    4. Stati Uniti e America Latina. L'avventura messicana di Napoleone III
    5. L'espansione europea in Asia: l'India sotto la dominazione inglese
    6. La Cina e le "guerre dell'oppio"
    7. Il Giappone feudale
    8. La "restaurazione Meiji" e la nascita del Giappone moderno
    9. Sommario
  13. L'Europa nell'età di Bismarck
    1. La svolta del 1870
    2. La Germania bismarckiana
    3. Bismarck e l'equilibrio europeo
    4. La Terza Repubblica in Francia
    5. L'Inghilterra di Gladstone e Disraeli
    6. Sommario
  14. La seconda rivoluzione industriale
    1. Il capitalismo a una svolta
    2. Le concentrazioni e il capitalismo finanziario
    3. Protezionismo e imperialismo
    4. La crisi agraria e le sue conseguenze
    5. La seconda rivoluzione industriale: scienza e tecnologia
    6. Le nuove industrie
    7. Motori a scoppio ed elettricità
    8. Le nuove frontiere della medicina
    9. Il boom demografico
    10. Sommario
  15. Imperialismo e colonialismo
    1. Che cos'è l'imperialismo
    2. I caratteri del colonialismo
    3. Colonizzatori e colonizzati
    4. L'Africa prima della conquista
    5. L'espansione in Nord Africa
    6. La spartizione dell'Africa nera
    7. Il Sud Africa e la guerra anglo-boera
    8. L'espansione in Asia e in Oceania
    9. La crescita del Giappone e la crisi della Cina
    10. Gli Stati Uniti potenza mondiale
    11. Sommario
  16. L'Italia nell'età della Sinistra
    1. La Sinistra al potere
    2. Depretis e il trasformismo
    3. I primi passi del movimento operaio
    4. I cattolici intransigenti e l'Opera dei congressi
    5. La politica economica, l'agricoltura e l'Inchiesta Jacini
    6. Il problema dello sviluppo industriale e il protezionismo
    7. La politica estera: la Triplice alleanza e l'espansione coloniale
    8. La democrazia autoritaria di Francesco Crispi
    9. Giolitti, i Fasci siciliani e la Banca romana
    10. La nascita del Partito socialista
    11. Il ritorno di Crispi e la sconfitta di Adua
    12. Sommario
  17. Verso la società di massa
    1. Che cos'è la società di massa
    2. Sviluppo industriale e razionalizzazione produttiva
    3. Le nuove stratificazioni sociali
    4. Istruzione e informazione
    5. Gli eserciti di massa
    6. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati
    7. La questione femminile
    8. Riforme e legislazione sociale
    9. I partiti socialisti e la Seconda Internazionale
    10. Ortodossia ed eresie del marxismo
    11. I cattolici e la "Rerum novarum"
    12. Il nuovo nazionalismo
    13. La crisi del positivismo
    14. Scienze della natura e scienze dell'uomo
    15. Sommario
  18. L'Europa tra due secoli
    1. Le nuove alleanze
    2. La "belle époque" e le sue contraddizioni
    3. La Francia tra democrazia e reazione
    4. Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
    5. La Germania guglielmina
    6. I conflitti di nazionalità in Austria-Ungheria
    7. La Russia fra industrializzazione e autocrazia
    8. La rivoluzione russa del 1905
    9. Verso la prima guerra mondiale
    10. Sommario
  19. Imperialismo e rivoluzione nei continenti extraeuropei
    1. Il ridimensionamento dell'Europa
    2. La guerra russo-giapponese
    3. La Repubblica in Cina
    4. Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
    5. L'America Latina e la rivoluzione messicana
    6. Sommario
  20. L'Italia giolittiana
    1. La crisi di fine secolo
    2. La svolta liberale
    3. Decollo industriale e progresso civile
    4. La questione meridionale
    5. I governi Giolitti e le riforme
    6. Il giolittismo e i suoi critici
    7. La politica estera, il nazionalismo, la guerra di Libia
    8. Riformisti e rivoluzionari
    9. Democratici cristiani e clerico-moderati
    10. La crisi del sistema giolittiano
    11. Sommario
  21. La prima guerra mondiale
    1. Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea
    2. Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
    3. L'Italia dalla neutralità all'intervento
    4. La grande strage (1915-16)
    5. La guerra nelle trincee
    6. La nuova tecnologia militare
    7. La mobilitazione totale e il "fronte interno"
    8. L'opposizione socialista
    9. La svolta del 1917
    10. L'Italia e il disastro di Caporetto
    11. Rivoluzione o guerra democratica?
    12. L'ultimo anno di guerra
    13. I trattati di pace e la nuova carta d'Europa
    14. La Società delle nazioni
    15. Sommario
  22. La rivoluzione russa
    1. Da febbraio a ottobre
    2. La rivoluzione d'ottobre
    3. Dittatura e guerra civile
    4. La Terza Internazionale
    5. Il comunismo di guerra
    6. La nuova politica economica
    7. L'Unione Sovietica e la sua costituzione
    8. La nuova società
    9. Da Lenin a Stalin: il socialismo in un solo paese
    10. Sommario
  23. L'eredità della Grande Guerra
    1. Le trasformazioni sociali
    2. Le conseguenze economiche
    3. Il biennio rosso
    4. La rivoluzione in Germania
    5. La rivoluzione in Austria e in Ungheria
    6. Rivoluzione e modernizzazione in Turchia
    7. La stabilizzazione moderata in Francia e in Gran Bretagna
    8. La Repubblica di Weimar
    9. La crisi della Ruhr
    10. La ricerca della distensione in Europa
    11. Sommario
  24. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo
    1. I problemi del dopoguerra
    2. Cattolici, socialisti e fascisti
    3. La "vittoria mutilata" e l'impresa fiumana
    4. Le agitazioni sociali e le elezioni del '19
    5. Giolitti, l'occupazione delle fabbriche e la nascita del Pci
    6. Il fascismo agrario e le elezioni del '21
    7. L'agonia dello Stato liberale
    8. La marcia su Roma
    9. Verso lo Stato autoritario
    10. Il delitto Matteotti e l'Aventino
    11. La dittatura a viso aperto
    12. I regimi autoritari nell'Europa degli anni '20
    13. Sommario
  25. La grande crisi: economia e società negli anni '30
    1. Crisi e trasformazione
    2. Gli anni dell'euforia: gli Stati Uniti prima della crisi
    3. Il "grande crollo" del 1929
    4. La crisi in Europa
    5. Roosevelt e il "New Deal"
    6. Il nuovo ruolo dello Stato
    7. I nuovi consumi
    8. Le comunicazioni di massa
    9. La scienza e la guerra
    10. La cultura della crisi
    11. Sommario
  26. L'Europa negli anni '30: totalitarismi e democrazie
    1. L'eclissi della democrazia
    2. La crisi della Repubblica di Weimar e l'avvento del nazismo
    3. Il consolidamento del potere di Hitler
    4. Il Terzo Reich
    5. Repressione e consenso nel regime nazista
    6. Il contagio autoritario
    7. L'Unione Sovietica e l'industrializzazione forzata
    8. Lo stalinismo
    9. La crisi della sicurezza collettiva e i fronti popolari
    10. La guerra di Spagna
    11. L'Europa verso la catastrofe
    12. Sommario
  27. L'Italia fascista
    1. Il totalitarismo imperfetto
    2. Il regime e il paese
    3. Cultura, scuola, comunicazioni di massa
    4. Il fascismo e l'economia. La "battaglia del grano" e "quota novanta"
    5. Il fascismo e la grande crisi: lo "Stato imprenditore"
    6. L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
    7. L'Italia antifascista
    8. Apogeo e declino del regime fascista
    9. Sommario
  28. Il tramonto del colonialismo. L'Asia e l'America Latina
    1. Il declino degli imperi coloniali
    2. Il nodo del Medio Oriente
    3. L'Impero britannico e l'India
    4. Nazionalisti e comunisti in Cina
    5. Imperialismo e autoritarismo in Giappone
    6. Dittature militari e regimi populisti in America Latina
    7. Sommario
  29. La seconda guerra mondiale
    1. Le origini e le responsabilità
    2. La distruzione della Polonia e l'offensiva al Nord
    3. L'attacco a occidente e la caduta della Francia
    4. L'intervento dell'Italia
    5. La battaglia d'Inghilterra
    6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa
    7. L'attacco all'Unione Sovietica
    8. L'aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti
    9. Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
    10. 1942-43: la svolta della guerra
    11. La "grande alleanza" e la campagna d'Italia. La caduta del fascismo e l'8 settembre
    12. Resistenza e lotta politica in Italia
    13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia
    14. La fine del Terzo Reich
    15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
    16. Sommario
  30. Il mondo diviso
    1. Le conseguenze della seconda guerra mondiale
    2. Le Nazioni Unite
    3. La fine della "grande alleanza"
    4. Il nuovo ordine economico
    5. La "guerra fredda"
    6. L'Unione Sovietica e le "democrazie popolari"
    7. Il dopoguerra negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Giappone
    8. La rivoluzione comunista in Cina
    9. La guerra di Corea
    10. Dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica
    11. La destalinizzazione e la crisi ungherese
    12. L'Europa occidentale e il Mercato comune
    13. La Francia dalla Quarta Repubblica al regime gaullista
    14. Sommario
  31. La decolonizzazione e il Terzo Mondo
    1. I caratteri generali della decolonizzazione
    2. L'emancipazione dell'Asia
    3. Il Medio Oriente e la nascita di Israele
    4. La rivoluzione nasseriana in Egitto e la crisi di Suez
    5. L'indipendenza dei paesi del Maghreb
    6. L'emancipazione dell'Africa nera
    7. Dipendenza economica e instabilità politica in America Latina
    8. Il Terzo Mondo e il "non allineamento"
    9. Il sottosviluppo
    10. Sommario
  32. L'Italia dopo il fascismo
    1. Un paese sconfitto
    2. Le forze in campo
    3. Dalla liberazione alla Repubblica
    4. La crisi dell'unità antifascista
    5. La Costituzione repubblicana
    6. Le elezioni del '48 e la sconfitta delle sinistre
    7. La ricostruzione economica
    8. Le scelte internazionali
    9. Gli anni del centrismo
    10. Alla ricerca di nuovi equilibri
    11. Sommario
  33. Distensione e confronto
    1. Mito e realtà degli anni '60
    2. Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili e la distensione
    3. La Cina di Mao: il contrasto con l'Urss e la "rivoluzione culturale"
    4. La guerra del Vietnam
    5. L'Urss e l'Europa orientale: la crisi cecoslovacca
    6. L'Europa occidentale negli anni del benessere
    7. Sommario
  34. La società del benessere
    1. Il boom dell'economia
    2. Le nuove frontiere della scienza
    3. Il trionfo dei "mass media"
    4. L'esplosione demografica
    5. La civiltà dei consumi
    6. La critica alla civiltà dei consumi
    7. Contestazione giovanile e rivolta studentesca
    8. Il nuovo femminismo
    9. La Chiesa cattolica e il Concilio Vaticano II
    10. La crisi petrolifera e i limiti dello sviluppo
    11. Rivoluzione elettronica e società postindustriale
    12. Sommario
  35. Problemi e conflitti del mondo contemporaneo
    1. Il tempo del "riflusso"
    2. Il rapporto Nord-Sud: la geografia della fame
    3. Le contraddizioni dell'America Latina
    4. La polveriera del Medio Oriente
    5. I conflitti nell'Asia comunista
    6. La Cina dopo Mao
    7. Il miracolo giapponese
    8. La difficile unità dell'Europa occidentale
    9. Gli Stati Uniti da Nixon a Bush
    10. L'Urss da Breznev a Gorbacëv
    11. La crisi dell'Europa comunista e la riunificazione tedesca
    12. La guerra del Golfo
    13. I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
    14. Sommario
  36. L'Italia dal miracolo economico ai giorni nostri
    1. Il miracolo economico
    2. Le trasformazioni sociali
    3. Il centro-sinistra
    4. Il '68 e l'autunno caldo
    5. La crisi dei centrosinistra
    6. Il terrorismo e la solidarietà nazionale
    7. Politica, economia e società negli anni '80
    8. I problemi dell'Italia di oggi
    9. Sommario
  37. Cronologia

35.13 I problemi del postcomunismo: la fine dell'Urss e i nuovi equilibri mondiali
Se gli anni '80 si erano chiusi per l'Urss e per l'Europa orientale sotto il segno delle riforme, della democratizzazione e delle speranze di benessere, l'inizio del nuovo decennio ha evidenziato soprattutto la gravità dei problemi cui devono far fronte le società uscite dall'esperienza comunista. Ovunque il passaggio all'economia di mercato si è rivelato un processo lungo e costellato di disagi immediati (fenomeni speculativi, crescita dei prezzi, disoccupazione). Nella ex Germania orientale le difficoltà dell'unificazione economica con l'Ovest hanno favorito una preoccupante apparizione di gruppi giovanili xenofobi a tinta neonazista. In Polonia le elezioni dell'ottobre '91 hanno registrato una esasperata frammentazione politica, tale da rendere problematica la formazione di una maggioranza. In Cecoslovacchia si sono sviluppate tendenze separatiste nella minoranza slovacca; e tensioni etniche si sono manifestate anche in Romania e in Bulgaria.
In Jugoslavia, poi, la crisi del regime a partito unico (iniziata già con la morte di Tito) ha fatto saltare i precari equilibri fra le nazionalità su cui il paese si reggeva dalla fine della seconda guerra mondiale e ha portato addirittura allo scontro armato e alla disgregazione dello Stato federale. La crisi è precipitata in seguito al contrasto fra le risorgenti aspirazioni egemoniche della Serbia di Milosevic (35.11) - già esercitatesi contro le minoranze albanesi del Kosovo - e la volontà autonomistica delle repubbliche di Slovenia e Croazia, le più sviluppate economicamente e le più vicine al centro-Europa per tradizioni e per collocazione geografica. Fra il '90 e il '91 prima la Slovenia poi la Croazia hanno proclamato la propria indipendenza, facendola sanzionare da plebisciti. Gli organi federali e i vertici militari - entrambi controllati dalla componente serba - hanno accettato il fatto compiuto dell'indipendenza slovena, ma hanno reagito duramente all'analoga iniziativa della repubblica croata (che ospitava nei suoi confini consistenti minoranze serbe), mobilitando forze armate e milizie irregolari. Ne è nata - nonostante i tentativi di mediazione della Comunità europea - una vera e propria guerra, che ha avuto come teatro principale i territori contesi fra le due repubbliche e che non ha risparmiato nemmeno le popolazioni civili.
Una situazione analoga - ma su scala molto più ampia - è quella che rischia di prodursi in Unione Sovietica. Abbiamo già visto come anche qui la crisi del regime comunista avesse prodotto una serie di spinte centrifughe, giunte, nel caso delle repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia, Lituania), alla rivendicazione della completa indipendenza. La crisi si è acutizzata fra il '90 e il '91, in concomitanza con l'aggravarsi della situazione economica. Gorbačëv ha cercato di reagire mediando fra le spinte liberalizzatrici e le pressioni dell'ala dura del partito e delle forze armate, e alternando le concessioni agli interventi repressivi.
Questo fragile equilibrio si è rotto nell'agosto 1991, quando un gruppo di esponenti del partito, del governo e delle forze armate ha tentato la carta del colpo di Stato, esautorando lo stesso presidente, sequestrato nella sua casa di vacanza in Crimea. I congiurati contavano di sfruttare il malcontento diffuso fra la popolazione e forse speravano, oltre che nel pieno appoggio delle forze armate, anche in un avallo di Gorbačëv. Ma tutti i calcoli si rivelarono errati e il golpe, evidentemente organizzato senza adeguata preparazione, fallì clamorosamente di fronte a un'inattesa protesta popolare e al mancato sostegno dell'esercito: a Mosca, fra il 19 e il 20 agosto, una grande folla si raccolse a presidio delle libere istituzioni appena conquistate, ponendo i golpisti di fronte alla scelta fra una sanguinosa repressione e un'ingloriosa ritirata. Decisivo fu in questa occasione il ruolo del presidente della repubblica russa Eltsin, che, dopo aver capeggiato la resistenza popolare e aver imposto la liberazione di Gorbačëv, si propose come il vero detentore del potere, relegando in secondo piano lo stesso presidente sovietico.
Il fallimento del golpe di agosto, se da un lato è valso a spazzare via quanto restava del potere comunista (il Pcus, un tempo onnipotente, ha visto sospese le sue attività e requisiti i suoi averi), dall'altro ha ulteriormente accelerato la crisi dell'autorità centrale. La riforma economica non è riuscita a decollare, mentre il sistema degli scambi all'interno dell'Unione è entrato in crisi aggravando i problemi di distribuzione delle merci (e soprattutto delle derrate alimentari). Il pluralismo politico non si è tradotto in vera democratizzazione (e ha lasciato spazio anche all'emergere di tendenze autoritarie e tradizionaliste). Le spinte separatiste si sono accentuate, fino a provocare la distruzione dell'Urss. Dopo le tre repubbliche baltiche - la cui indipendenza era ormai fuori discussione - anche la Georgia, l'Armenia e la Moldavia (strappata alla Romania dopo il secondo conflitto mondiale) hanno proclamato unilateralmente la loro secessione dall'Unione Sovietica; e lo stesso ha fatto l'Ucraina, legata alla Russia da antichi vincoli storico-culturali, oltre che da stretti rapporti di interdipendenza economica. Gorbačëv ha tentato di bloccare questo processo proponendo un nuovo trattato di unione, meno rigido del precedente, ma tale da assicurare l'esistenza dell'Urss come Stato, come entità militare e come soggetto di politica internazionale. Ma la sua iniziativa è stata scavalcata da quella dei presidenti delle tre repubbliche slave (Russia, Ucraina e Bielorussia), che si sono accordati sull'ipotesi di una comunità di Stati sovrani, e su questa ipotesi hanno ottenuto il consenso delle altre repubbliche ex sovietiche (comprese quelle asiatiche a maggioranza musulmana, ma esclusi gli Stati baltici, ormai decisi a un distacco totale, ed esclusa la Georgia, lacerata da una guerra civile). Il 21 dicembre 1991, ad Alma Ata, capitale del Kazakistan, i rappresentanti di undici repubbliche (sulle quindici già facenti parte dell'Urss, p. 851) hanno dato vita alla nuova Comunità degli Stati indipendenti (Csi) e sancito la morte dell'Unione Sovietica, decretando implicitamente anche la fine politica del suo presidente. Il 25 dicembre, Gorbačëv ha tratto le logiche conseguenze da quanto era accaduto e ha annunciato in un discorso televisivo le sue dimissioni. Il giorno stesso, la bandiera sovietica è stata ammainata dal Cremlino e sostituita da quella russa.
Salutata in buona parte del mondo come un evento liberatorio, la dissoluzione del grande "impero" sovietico ha suscitato tuttavia non pochi interrogativi e motivi di inquietudine. La situazione economica, già drammatica, dei paesi dell'ex Urss si è ulteriormente aggravata; e l'assenza di un'autorità centrale ha reso più problematico il coordinamento degli aiuti inviati dall'Occidente (soprattutto dalla Germania riunificata). Ma le preoccupazioni maggiori riguardano gli aspetti militari, in particolare il destino dell'immenso arsenale nucleare sovietico, dislocato anche fuori dai confini della repubblica russa. Il tentativo della Russia di presentarsi come unica erede legittima del ruolo di grande potenza già svolto dall'Urss è riuscito solo in parte, anche a causa dello stato di crisi economica in cui versa la maggiore delle repubbliche ex sovietiche. L'Ucraina, in particolare, ha contestato quel ruolo, creando un esercito nazionale e rivendicando il controllo sulla flotta del Mar Nero.
Queste dispute non hanno fortunatamente bloccato la tendenza, già iniziata in epoca gorbaceviana, alla riduzione degli armamenti nucleari. Gli Stati Uniti - che in un primo tempo avevano cercato di sostenere politicamente il presidente sovietico, considerato il partner più affidabile - hanno poi cercato il dialogo con la Russia di Eltsin (cui è stato riconosciuto il diritto di occupare il seggio dell'Urss in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu), proponendo nuovi consistenti tagli agli armamenti tattici e strategici. E dalla Russia sono giunte risposte incoraggianti. Restano le incognite suscitate dalla fine improvvisa di un equilibrio internazionale bipolare che aveva retto i destini del mondo per quasi mezzo secolo. Oggi gli Stati Uniti - come è stato dimostrato anche dalle vicende della guerra del Golfo - appaiono come l'unica vera superpotenza mondiale. Altre potenze si affacciano sulla scena internazionale, in virtù della loro forza economica (Giappone, Germania) o del loro peso demografico (Cina, India). L'incubo di un conflitto generale sembra ormai allontanato; e l'organizzazione delle Nazioni Unite ha acquistato nuova credibilità. Ma un nuovo equilibrio globale di tipo pluralistico è ancora tutto da costruire.
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